Ai fini dell’accertamento dello stato di ebbrezza, la cd ‘curva di Widmark’ non costituisce una regola avente valore scientifico universale, tenuto conto della variabilità soggettiva della ascesa della curva in relazione alle caratteristiche fisiche del singolo soggetto. Di conseguenza, se tale conclusione non trova smentita nelle evidenze scientifiche ritualmente introdotte in giudizio, non è censurabile in sede di legittimità la decisione del giudice di merito (costituente insindacabile apprezzamento) che la reputi inidonea a contrastare le emergenze probatorie di causa, attestanti la guida in stato d’ebrezza costituente violazione amministrativa.
Come noto la teoria della curva di Widmark afferma che la concentrazione di alcol ha un andamento crescente tra i 20 e i 60 minuti dall’assunzione, per poi assumere un andamento decrescente dopo aver raggiunto il picco massimo di assorbimento in detto intervallo di tempo.
In altri termini, la velocità di assorbimento dell’alcol non è costante, con la conseguenza che la pendenza della curva “in salita” può assumere diversi valori. In particolare, il picco ematico viene raggiunto circa in 5-10 minuti a stomaco vuoto e in 40 minuti circa a stomaco pieno.
Secondo la teoria di Widmark, in media, la velocità di smaltimento è di circa 7 grammi/h e, di conseguenza, l’alcolemia diminuisce di 0,15 g/L per ora (da 0,11 a 0,24 g/L/ora).
concreto potenzialmente incidenti sulla misurazione del tasso alcolemico e sulla
durata delle fasi ascendente e discendente del tasso (in tal senso è eloquente il
riferimento del dato relativo alla variabilità soggettiva della ascesa della curva in
relazione alle caratteristiche fisiche del singolo soggetto.