Per cercare di non pagare il verbale, ci si attacca anche alla firma elettronica.
Pur di non pagare verbale incontestabili nel merito (oppure per scoprire nuovi filoni di sanzioni seriali da far annullare solo per beneficiare delle spese di lite), ogni giorno qualcuno si inventa qualcosa.
Vabbè… è il gioco delle parti… Un tizio dice al giudice di pace (che abbocca con la piacevolezza e l’arrendevolezza della carpa compiaciuta sazia e moribonda) che l’ordinanza ingiunzione è nulla (abuso di questa parola senza confine) perché fimata in Pades o non in Cades. Il Giudice di pace annulla. Siamo alle solite: basta trovare una scusa qualsiasi in questa Nazione per andare (come si dice dalle mie parti: in culo al governo). Ma stavolta stiamo proprio nelle comiche; a beneficio dei difensori delle ragioni erariali ricordiamo che, Cass. civ. Sez. Unite, Sent., 27-04-2018, n. 10266, statuì che: “si deve escludere che le disposizioni tecniche tuttora vigenti (pure a livello di diritto dell’UE) comportino in via esclusiva l’uso della firma digitale in formato CAdES, rispetto alla firma digitale in formato PAdES. Nè sono ravvisabili elementi obiettivi, in dottrina e prassi, per poter ritenere che solo la firma in formato CAdES offra garanzie di autenticità, laddove il diritto dell’UE e la normativa interna certificano l’equivalenza delle due firme digitali, egualmente ammesse dall’ordinamento sia pure con le differenti estensioni “.p7m” e “.pdf”. Addirittura, nel processo amministrativo telematico, per ragioni legate alla piattaforma interna, è stato adottato il solo standard PAdES (artt. 1, 5, 6, specifiche tecniche p.a.t., d.P.R. 16/02/2016, n. 40), mentre la giurisprudenza amministrativa riconosce la validità degli standards dell’UE tra i quali figurano, come già detto, sia quello CAdES, sia quello PAdES (Cons. Stato, n. 5504/2017, cit.)”.
Questo basti per evitare queste fandonie, che tanto piacciono a giudici poco inclini a studiare o troppo inclini a fare comunella con avvocati che operano molto fuori dai valori deontologici della professione di appartenenza.
