Azz! Dalla Cina col ciclomotore (travestito da biciclette, elettrico e legittimato con la Legge di Bilancio).

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Azz! Dalla Cina col ciclomotore (travestito da biciclette, elettrico e legittimato con la Legge di Bilancio).

Sul titolo del film di Bruce Lee “dalla Cina con furore”, le parodie sono state moltissime.

Io ho molto amato quella di Federico Salvatore che chiudeva la sua canzone dal titolo “Azz” con la seguente strofa “E il titolo sarà: Da Terracina c’ ‘o furgone…Azz!

Il Disegno della Legge di Bilancio che è già stato approvato alla Camera dei deputati e che da qui a pochi giorni sarà approvato anche dall’altro ramo del Parlamento è il solito “minestrone” a cui siamo abituati.

In genere in questi minestroni ci finiscono anche un certo numero di alimenti avariati il cui cattivo sapore si miscela agli altri, così da restare meglio occultato.

Tra gli alimenti avariati spicca: “All’articolo 50, comma 1, del codice della strada, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: I velocipedi a pedalata assistita possono essere dotati di un pulsante che permetta di attivare il motore anche a pedali fermi, purché con questa modalità il veicolo non superi i 6 km/h.

Giusto per essere chiari, non ho battaglie di principio da fare contro la micro-mobilità elettrica. Tuttavia ricordo gli anni in cui (manco troppo tempo fa) anche nel piccolo ma onesto Comando di Polizia Municipale di Sant’Antonio Abate, si stroncava la circolazione di questi ciclomotori elettrici travestiti da velocipedi a pedalata assistita, facendo leva sulla “prova principe” consistente nel fatto che tali dispositivi erano dotati di un pulsante che permett(eva) di attivare il motore anche a pedali fermi.

Sanzioni Amministrative, procedimenti penali, verbali di sequestro e sangue marcio per aver tentato di mantenere ferma la distinzione tra ciclomotore e velocipede, anche per non passare da “fessi” agli occhi dell’ultimo lazzaro ignorante di una terra tanto bella quanto cedevole agli eccessi della tolleranza.

Da qui a pochi giorni, verrà sdoganato il ciclomotore elettrico di ideazione e fabbricazione cinese con i posticci pedali montati per dare una forma estetica al velo della finzione.

Ne ho già visto qualcuno esposto in qualche vetrina…. Somigliano ai prodotti “Atala” degli anni settanta… tipo “califfone”, ma ancora più brutti, se possibile.

La differenza dal “califfone” è significativa… a parte la somiglianza estetica, la cineseria del nuovo millennio è elettrica e viaggia senza assicurazione, patente e casco…

Sicuramente qualcuno avrà containers fermi in dogana, colmi di questi oggetti, pronti per entrare in commercio; altri avranno depositi pieni, altri ancora ne avranno venduti un certo numero con il “bonus mobilità”, avendo emesso regolare fattura, per prodotto illegali, al momento della fattura, poi legalizzati dopo la conversione in legge dell’odioso emendamento sopra citato.

Si dice a Napoli, in modo rassegnato: “chi tiene polvere spara!” (modo di dire che significa “chi ha potere di fuoco lo usa!”)

Qualcuno avrà messo in campo argomenti di convincimento significativi per fare in modo che venisse presentato questo emendamento.

A questo punto, lancio una nuova caccia al tesoro: trova l’onorevole che ha presentato la proposta! A lui il merito di aver lanciato il nuovo brand “dalla Cina con il ciclomotore” ….

La questione diventa anche di interesse fiscale, leggendo l’intero comma 698.

Al fine di promuovere nuovi sistemi di mobilità sostenibile, attraverso la definizione di processi di ottimizzazione della logistica in ambito urbano, alle microimprese e piccole imprese, di cui alla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, che svolgono attività di trasporto merci urbano di ultimo miglio, nel limite massimo complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2021, è riconosciuto un credito d’imposta annuo nella misura massima del 30 per cento delle spese sostenute e documentate per l’acquisto di cargo bike e cargo bike a pedalata assistita fino ad un importo massimo annuale di 2.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta di cui al presente comma, anche con riguardo all’ammontare del credito d’imposta spettante. Al fine di incentivare l’uso di cargo bike a pedalata assistita nel trasporto merci urbano, all’articolo 50, comma 1, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « I velocipedi a pedalata assistita possono essere dotati di un pulsante che permetta di attivare il motore anche a pedali fermi, purché con questa modalità il veicolo non superi i 6 km/h.»

In buona sostanza, con la scusa del cargo bike……

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