De Luca Vs De Magistris: 1-0; palla a centro per far ridere ancora la Nazione.

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Sulla richiesta di decreto cautelare ante causam, proposto dalla Regione Campania, contro il Comune di Napoli, per la sospensione dell’Ordinanza Sindacale del Comune di Napoli n.248 del 29 maggio 2020 n. 248, il Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, ha dato ragione alla Regione.

Il provvedimento 0018078/2020 Prot.Ag.ID, del 1 giugno 2020, sancisce in via interinale -indipendentemente dalla declaratoria ex lege di inefficacia delle ordinanze sindacali “contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali e regionali” disposta dal co. 2 dell’art. 3 del  decreto legge 25 marzo 2020, n.19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n.35 – che: “… v’è il pericolo dell’aggravamento del rischio sanitario anche in ambito ultracomunale, atteso il prevedibile afflusso dai comuni limitrofi, se non da tutta la provincia, sul territorio del comune Napoli in ragione dei più ampi orari previsti dall’ordinanza sindacale e delle eventuali attività ludiche dalla stessa consentite. … per la situazione di incertezza derivante dalla concorrenza di due discipline differenziate e contrastanti tali da ingenerare oggettivi dubbi sulla liceità dei comportamenti da tenere, da parte degli operatori economici e degli avventori, e conseguenti criticità nello svolgimento delle attività di verifica e controllo da parte degli operatori a ciò deputati, con potenziali rischi di ordine pubblico”.

Incenerita, così, l’ordinanza comunale che sanciva orari di somministrazione e vendita di alimenti e/o bevande, e di apertura dei relativi esercizi commerciali, in senso difforme, ed ampliativo, rispetto a quanto al riguardo previsto dalla ordinanza del Presidente della Regione Campania n. 53 dello stesso 29.05.2020.

Una lezione di diritto, abbastanza elementare, che il TAR fa ad un ex magistrato primo cittadino di Napoli che si è scordato le basi del suo vecchio mestiere…

Potrà non piacere quanto deciso dalla Regione… ma la gerarchia delle fonti sancita dal D.L. 19/2020 è chiara e non era proprio il caso di fare questo teatrino; questo pare ci dica, tra le righe, il Presidente Veneziano.

Se manca la leale collaborazione tra le istituzioni… ci si disponga almeno al rispetto delle regole.

Peraltro, se non sono le istituzioni, le prime a rispettare le regole, come si può pretendere che ciò facciano i cittadini?

decreto interinale

 

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