IL MEPA E LA GENERAZIONE 1000 €

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omissis…Fermi restando gli obblighi e le facoltà previsti al comma 449 del presente articolo, le altre amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché le autorità indipendenti, per gli acquisti di beni e servizi di importo pari o superiore a 1.000 euro e di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono tenute a fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione…omissis(comma 450 L.296/2006 modificato poi dall’art. 1, commi 495 e 502, legge n. 208 del 2015 – Stabilità 2016)

La domanda dei colleghi è sempre la stessa ultimamente…Ma è vero che da inizio anno, tutti gli acquisti di beni e servizi sotto i 1000€ posso farli fuori dal Mercato Elettronico(come se il Mepa fosse l’inferno dantesco…assolutamente da evitare per avere una vita felice…)?

Si, è vero, ma attenzione però. La legge di stabilità 2016 ha modificato il comma 450 L. 296/2006 introducendo l’obbligo del Mercato Elettronico di Consip a partire da € 1.000 + IVA in su. Durante i miei convegni, quando già alla fine del 2015 anticipavo questa modifica normativa, dal pubblico partivano cori da stadio culminati da improbabili OLE di dipendenti pubblici che inneggiavano alla liberazione dal MEPA. Cari colleghi, è vero si, è stata introdotta semplificazione e più autonomia ma, non è detto che di questa modifica dobbiamo abusarne.

Esiste infatti l’art. 29 comma 4 D.lgs 163/2006 che recita: Nessun progetto d’opera né alcun progetto di acquisto volto ad ottenere un certo quantitativo di forniture o di servizi può essere frazionato al fine di escluderlo dall’osservanza delle norme che troverebbero applicazione se il frazionamento non vi fosse stato.  Di conseguenza ogni volta che acquistiamo dobbiamo essere certi che non stiamo “frazionando” adhoc per eludere gli acquisti sul mercato elettronico, ma che se attiviamo detta procedura, dobbiamo inserire nell’atto dirigenziale di impegno di spesa che l’appalto oggetto della vostra procedura è fine a se stesso e non rientra negli acquisti programmabili durante il corso dell’anno. Esempio pratico può essere l’acquisto dei consumabili degli apparati copia/stampa: credo che ogni centro di costo abbia un fabbisogno annuale di questo materiale ed invece sto prendendo cognizione che la maggior parte dei comuni acquista toner frazionando sotto i 1000€ e ripete questa procedura più volte nel corso dell’anno. Ovviamente la procedura è errata.

In conclusione quando dobbiamo progettare un acquisto che riteniamo sotto i 1000€ poniamoci queste domande: è un acquisto singolo rispetto al fabbisogno annuale? Rientra tra le necessità ricorrenti e programmabili? Dovrò ripeterlo nel corso dell’anno? Dopo aver riposto a queste domande, a voi la decisione.

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