Parcheggi a pagamento: quali atti possono essere impugnati nel ricorso?

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Sosta di veicolo in zona soggetta a pagamento (strisce blu) senza aver effettuato il relativo pagamento. Il servizio di parcheggio con tariffa oraria era stato affidato dal Comune ad una società privata.

Il veicolo viene ritualmente soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria per violazione del codice della strada.

Il proprietario del veicolo propone ricorso avverso la sanzione ritenuta illegittima.

La questione principale riguarda la legittimità degli atti presupposti in riferimento alla realizzazione della zona di parcheggio a pagamento. In particolare si evidenzia che il giudice ordinario, nel giudizio di opposizione avverso verbale di accertamento o ordinanza ingiunzione irrogativa di sanzione pecuniaria amministrativa, può sindacare sotto il profilo della legittimità al fine della sia eventuale disapplicazione, il provvedimento cosiddetto presupposto e cioè quello integrativo della norma la cui violazione è stata posta a fondamento di detta sanzione: tra questi si pone sicuramente l’ordinanza del Sindaco istitutiva del parcheggio a pagamento che fa sorgere la violazione del conseguente divieto.

La delibera di concessione della gestione del servizio di parcheggio non si pone invece in rapporto diretto con la violazione di quest’ultimo.

I due atti, concessione del servizio e istituzione dell’area con obbligo di ticket, sono inseriti infatti in iter

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